Piero Marietti:
Cara Signora Antonella, cari figli di Frank e cari tutti del DIET, mi permetto di intromettermi nel vostro dolore per raccontarvi qualcosa di Frank. Frank è stato uno dei miei studenti: uno dei più brillanti. Ma io non lo stimavo solo per questa ragione. Frank era anche rappresentante degli studenti nel Consiglio di Facoltà, quando la Facoltà di Ingegneria era una sola. I suoi interventi non erano volti alla difesa di interessi studenteschi di corto respiro: anche di questi, perché era il mestiere richiesto al rappresentante degli studenti. L'intervento di Frank aveva sempre un respiro intrinseco, sottinteso e intenzionale che lo apriva verso orizzonti più ampi. Quando l'intervento riguardava l'Istituzione, egli ragionava da statista. Ammiravo i suoi interventi e ci trovavo quell'affinità che con lui non ho mai perso e che rinforzava la stima che gli nutrivo. Il suo passaggio nelle fila dei docenti fu naturale per le sue posizioni e accolto con gioia da un gruppo di professori che, magari inconsapevolmente, cercava operazioni di svecchiamento. Frank ricoprì il suo nuovo ruolo non solo con la serietà che era la sua dote riconosciuta fino ad essere data per scontata, ma ci aggiunse la proposta di una modernizzazione della figura docente senza abbandonare la severità con la quale si relazionava con studenti, colleghi e con la scienza. Una persona completa cui il rispetto era dovuto per default. La sua scelta disciplinare fu distante dai miei interessi: Frank era un'anima indipendente e scelse in sua perfetta libertà. Aggiungo con piacere un episodio del quale forse non siete a conoscenza. Quando Frank era ancora studente, ci venne in mente di affrontare, per divertimento, una sfida diversa dall'elettronica e dintorni. Mettere in scena uno spettacolo di prosa. La scelta cadde su Chi ha paura di Virginia Woolf, di E. Albee, dramma americano che più americano non si può. Dramma difficile, riservato ad attori di vaglia, non a noi presuntuosi. Lui avrebbe fatto Nick. Ci si lavorò un inverno intero: alla fine, la grande difficoltà del testo ci sfiancò al punto che fummo costretti a rinunciare. Ma c'eravamo divertiti tanto. E' stata una grande perdita. Piero Marietti
Piergiorgio Pacifici:
È proprio vero che se ne vanno via sempre i migliori. Non esiste miglior professore nelle spiegazioni di concetti durante le lezioni e nella comprensione degli alunni in ogni sfaccettatura. Un vero leader della facoltà, una figura simbolo dell’Ingegneria Italiana.
Iranian students community of Electronic Engineering faculty:
We are still shocked to hear this news. There is not only a single word that can describe the pain in our hearts. Professor Frank Marzano, personally, Morally, and academically, was a role model in our life. Like all of the many other Italian and International students of his, our lives have been touched and shaped in a good way by him. He may rest in peace, and we send our regrets to his beloved family and the Sapienza university society.
Maria Paola Manzi:
Sono giorni che cerco di metabolizzare questa notizia che mai avrei immaginato di ricevere, ma è da giorni che sono solo inebetita dal dolore e disorientata. Perché se provo a tirare le somme su chi sono oggi e quello che faccio, non posso fare a meno di constatare che sia merito delle indicazioni, dei consigli e del supporto che ho avuto la fortuna di ricevere da te. E come me, tutti quelli che hanno potuto entrare in contatto con il tuo altruismo, la tua umiltà, la tua competenza, professionalità, gentilezza, visione, non possono che essere sconcertati. Con orgoglio ogni studente si riferisce a te come al “mio professore”, perché è così: per ognuno hai sempre trovato modo e tempo per lasciare un insegnamento personale e dedicato, toccando nel profondo ogni singolo e lasciando un messaggio positivo... mi sono sempre chiesta in che modo riuscissi visti gli innumerevoli impegni e ruoli che ricoprivi, ha sempre avuto del sovrannaturale. Come ho sempre detto per ogni volta che abbiamo avuto modo di sentirci, grazie, grazie, grazie, mille volte grazie, lo ripeterei all’infinito! Grazie per essere stato come sei, grazie per avermi permesso di lavorare assieme e avere la fortuna di conoscerti, grazie per il sostegno, grazie per avermi trasmesso la passione in quello che faccio. Oggi piango non solo la perdita del professore ma la perdita di un uomo come ne esistono pochi al mondo.
Alessandro Calcaterra:
Ho avuto la fortuna di essere stato suo studente. La gentilezza d'animo e la dedizione con cui dava consigli e spiegazioni non verranno mai dimenticate da nessuno di quelli che lo hanno conosciuto. È un grande dispiacere ed una grande perdita: conserverò per sempre un ricordo felice del prof.
Daniele Chieppa :
Non molto tempo fa ho fatto un colloquio di lavoro e mi è stato chiesto il funzionamento di alcune antenne e pur avendo sostenuto l'esame tempo fa, ho saputo rispondere. La ringrazio per avermi trasmesso sia il contenuto che la forma. La ringrazio per aver fatto vedere a tutti la sua umanità e la sua propensione alla battuta durante una spiegazione. La ringrazio per la sua eloquenza, non solita nel nostro campo. La ringrazio per aver guidato la nostra facoltà per anni. Sono sicuro al 100% che nessuno la dimenticherà.
Ali Rastkhiz:
I don't believe it! Your discipline, character, and precision continue to be ideals to follow. I'm really sad that I won't hear from or see you. I have never forgotten and will never forget you. Rest in Peace, my dear professor. :-(
Gianluca Venturi:
Ho avuto il privilegio e l'onore di averla conosciuta, forse poco ma abbastanza per comprendere che con lei se ne va una bellissima persona e una risorsa importante per la comunità scientifica.
Alì :
Nonostante non la conoscessi di persona, ho avuto la fortuna di capire che persona lei fosse, tramite professori, colleghi e tutte le persone che provavano immensa ammirazione per lei, ma soprattutto grazie alle sue meravigliose lezioni. Con queste parole non voglio solo salutarla e ringraziarla per l’enorme contributo che ha lasciato alla società ed a noi studenti, ma volevo ringraziarla per la sua bontà e umiltà che è riuscito a trasmettermi. Detto questo spero che un giorno potrò onorare la sua memoria in ambito lavorativo, perché siamo ingegneri e dobbiamo migliorare questo mondo! O no?!
Giovanni Stazi:
Di solito esordivo con “Gentile Prof. Marzano”, ma questa volta è diverso. Caro Frank, sei stato una figura di riferimento e di grande ispirazione per me e certamente anche per tanti altri studenti, e lo sarai sempre. Il bagaglio culturale che ci hai donato come professore è immenso e solo tu avresti potuto farlo così bene, eppure sono ancora più grandi l’umanità e la gentilezza che ci hai comunicato e insegnato, mostrandoti sempre disponibile ad ascoltare e aiutare la persona in quanto tale e non solo come studente. Non porterò con me solo il ricordo del professore, ma ancor prima dell’uomo.
Meer Zafarullah Noohani:
Professor Frank Silivio Marzano was undoubtedly a great man and an asset of Sapienza University of Rome. His legacy shall be remembered for forever.
Marzia:
Il Professore che non ti lasciava solo dei concetti, ma un insegnamento di vita Buon viaggio
Pasha Bekhrad:
You will always be remembered as a very kind and affable person. Your atmospheric turbulence strength model will be the light in the life of our future scientists.
Christian Bignami:
Caro Frank, non smetterò mai di ricordare il tuo sorriso e la leggerezza di chi ha saggezza e conoscenza dalla propria parte con cui affrontavi la vita di tutti i giorni. Così come non dimenticherò i pranzi fatti insieme, seduti su quegli scomodi sgabelli nel caro laboratorio Antenne a parlare di nuove idee e di vita quotidiana. Che la terra ti sia lieve.
Silvio Varchetta:
Sono molto scosso. Posso immaginare come si sentano i suoi familiari e le persone che hanno avuto modo di vivere la sua umanità più di me nella vita di tutti i giorni. Il mio pensiero va anche a loro.
jummah abdulwali:
My condolences to his family and friends.
Massimo Pecci:
Le cose che facevamo, discutevamo pensavamo insieme continueremo a farle e cercherò di vederle con in tuoi occhi e con il tuo sguardo; quelle che faremo in futuro, le vedrai attraverso i miei occhi e i nostri sguardi...e non sarà cosa facile...ma sono sicuro che ci aiuterai...per aspera ad astra... Ti voglio bene! PS: vedremo se sarà possibile al Calderone...e al castello di Rocca Sinibalda...
Stephen English:
Frank was hugely respected and liked internationally for his scientific excellence and his human kindness. His enthusiasm and energy gave any activity vibrance and purpose. I enjoyed every time our paths crosses, most especially in the summer schools in L’Aquila. I will always carry with me fond memories of the good times with Frank. RIP.
Thomas Di Fiorr:
Una grande persona, sia sul piano scientifico che, e ancor prima, sotto l aspetto umano. È un vuoto incolmabile. Ci mancherà davvero a Tutti.
Zain Ullah:
May you Rest in Peace dear Professor
Antonio d'Alessandro:
Sapere che potevi andare a bussare alla sua porta o chiamarlo per telefono con la certezza che ti avrebbe accolto con la consueta disponibilità, quando non coinvolto nei suoi numerosi progetti, era una grande fonte di forza, un pilastro sicuro su cui fare affidamento infondendo la giusta serenità e lucidità per affrontare anche i problemi più complicati contribuendo a far veder la luce anche nell’oscurità.
Silvia Franca:
La sua scomparsa mi ha lasciato una grande tristezza. Ricordo con grande piacere le sue lezioni e la grande disponibilità che mostrava verso noi studenti. Un affettuoso abbraccio verso la sua famiglia.
Paolo Boccabella:
Se ne va una bella persona, un amico, un fratello dalle innumerevoli qualità umane e professionali, lasciando un vuoto grande, difficile da colamre. Grazie Frank
Fabio Romano:
Prof.. e chi se lo scorderà mai quella sua frase alla verbalizzazione dell'esame... "e qui ha fatto un errore ma va be'... noto che si è propagato di persona in persona" la ricorderò con la grande stima che merita, come docente e uomo
Francesco Tupone:
Ciao Frank, sei stata una grande persona
Joe Turk:
Frank and I first met each other about 30 years ago at one of the very early MicroRad conferences. As many have shared, Frank was well known and respected for his teaching and technical skills, but he had a special way of interaction with others, being seen as someone whom you wanted to get to know better, sincere humanistic beliefs, someone whom you could trust. Many memories with me forever. My colleague and my friend, requiescat in pace.
Andrea Ercolani:
Potrei definirlo un professore "amico di tutti", ma la verità è che era davvero molto di più di questo. Una persona davvero unica, saggia, di una disponibilità immensa, amante del suo lavoro e delle sue passioni. Frank Marzano è, ad oggi, l'uomo che vorrei diventare un domani.
Sergio Barbarossa:
Caro Frank, sei stato una gran bella persona, un eccellente ricercatore, docente e un gentiluomo. Se devo pescare nella memoria un singolo momento con cui ricordarti, voglio ricordare un'occasione legata purtroppo ad un evento tragico. Mentre eri presidente del consiglio di corso di laurea in ingegneria elettronica, uno studente perse la vita in circostanze tragiche, pochi giorni prima di laurearsi. Tu facesti in modo di organizzare comunque la seduta di laurea per poter consegnare il diploma di laurea alla famiglia dello studente. Non dimenticherò mai il tatto che usasti nel trovare le parole giuste per parlare a quella famiglia, e a tutti noi, in un momento in cui era veramente difficile trovare le parole. Quelle parole, dette in quel momento, mi fecero pensare che avevi delle qualità speciali. Riposa in pace, i tuoi modi di fare e di pensare sopravviveranno comunque nelle menti dei tuoi famigliari e delle persone che ti sono state più vicine.
Seyed MohammadHossein Nikaeen:
I will Always remember Professor Marzano by his signature on my master degree acceptance letter of Sapienza University. This signature gave me hope , an opportunity to follow my dreams and the key to the door of knowledge. I only had one course with him but his warm voice , his passion and his intention to motivate all students are unforgettable. We are all going to miss you professor. You were a role model for all of us.
Veronica Spirito :
"Ciao prof! Come va? Quando posso disturbarla? Avrei proprio bisogno di un aiuto, per favore non so cosa fare..mi dispiace disturbarla sempre. Scusi se sono diventata il suo incubo. Grazie infinite!". "Ciao Veronica, che piacere sentirti! Come va lì a.... Sentiamoci dopo le 21..non preoccuparti, nessun disturbo" Ecco il tipico incipit dei miei messaggi o delle mail e la sua risposta. Non diceva mai di no, a nessuno! Relatore di entrambe le mie tesi (senza il suo darmi fiducia non mi sarei mai laureata), artefice dei miei periodi all'estero, e del mio conseguente dottorato al Sant'Anna, fautore delle mie conoscenze. La sua missione era darti e farti cogliere le opportunità, era felice nel vederti crescere e quando entravi nel suo studio per proporgli un'idea, ti ascoltava in tutto e si prodigava nel farti raggiungere l'obiettivo nel migliore dei modi. Sapeva valorizzare il tuo lavoro e ti insegnava a farlo. Era sempre disponibile, nonostante la stanchezza e i duemila impegni, era instancabile! Per me è stato un'ancora di salvezza, sempre, in qualunque parte del mondo mi trovassi e con chiunque fossi. Non conosceva invidia, cattiveria, o gelosia, e in un mondo così competitivo non è facile. Con il suo essere gentile, calmo, equilibrato e umile, è riuscito a conquistare totalmente la mia fiducia 15 anni fa durante il corso di Antenne. Io che sono diffidente e testarda di natura, mi muovevo solo dopo aver sentito il suo parere. Riusciva a darmi sempre la soluzione. Dove io vedevo nero, lui mi ha insegnato a vedere i colori, dove io vedevo gli sbarramenti, mi faceva notare le opportunità. Chiamavo/parlavo/vedevo lui ed ecco che si accendeva la luce in fondo al tunnel. Gli mostravo tutti i miei lavori (e tutti i punti deboli), certa di poter avere sempre un giudizio critico e professionale e consigli disinteressati su come migliorare. Mi ha insegnato a cercare le soluzioni ai problemi (non solo ingegneristici, ma nella vita in generale). E poi, riusciva a rincuorarmi..sempre sempre sempre. Non mi ha mai guardato dall'alto verso il basso, anche quando ne combinavo delle mie. Severo come prof, ma mai arrogante. Se oggi sono qui, è solo perché lui ha avuto la capacità di riuscire a parlarmi con il cuore, e con una sensibilità e un'etica non comune. Prof a lei devo tutto quello che ho fatto, e tutto quello che farò. Onestamente però non so come farò adesso a superare le difficoltà...lei eri il "mio porto sicuro". Per me è stato più di un professore, è stato un maestro, un confidente, un amico. Cavolo prof! Ha creato una voragine profondissima dentro tutti noi e intorno a noi... Le lacrime scendono da sole pensando a quello che abbiamo perso. Nutro un affetto e una stima nei suoi confronti che non riesco a trovare le parole adatte per descriverla agli altri. Dire che è (e sempre sarà) il miglior amico di tutti noi, è riduttivo. Grazie grazie grazie e ancora mille GRAZIE PROF! Non la dimenticherò mai e cercherò di chiedermi "cosa mi direbbe Marzano in questa occasione? Cosa mi suggerirebbe di fare? In che modo vedrebbe questa cosa?" Mi mancherà immensamente! A lei dedicherò tutti i miei successi. Purtroppo questa volta tocca a me dirle: "Buon viaggio prof e buon tutto! Ad maiora!".
kowsica velusamy:
It came as a real shock news for me. he was a good tutor and role model for every students. my heart felt condolence and may his soul rest in peace.
Cristina Ballerini:
Vorrei fare le mie più sentite condoglianze alla famiglia del Professore Marzano. Vorrei ricordarlo come una persona di una grande gentilezza e disponibilità nei confronti di noi studenti. Veniva incontro alle esigenze degli studenti, con una grande capacità di ascolto. Sembrava quasi che ogni studente per lui, fosse l'unico studente. Rimarrà sempre un bellissimo ricordo di una bella persona!
Lorenzo Bressan:
Sono stato un compagno di Università di Frank e conservo un inestimabile ricordo di una grande persona sempre sinceramente vicino nel condividere studi, sorrisi e passione civile. Leggo con piacere dei grandi risultati che ha poi raggiunto nella sua vita professionale da scienziato, sono ancora più orgoglioso di averlo conosciuto, e in qualche modo fa sentire meno il dolore di aver saputo che ci ha lasciato.
Samy Chierichini:
Ho un bel ricordo nel cuore del Professor Marzano, che fa sorridere ogni volta che ricordo. Condoglianza a suoi cari.
Emanuel Guariglia:
Sentite condoglianze.
Francesco Lannutti:
Ho fatto il corso di antenne ormai 14 anni fa o piu', ma ricordo perfettamente il caro Prof. Silvio, che disse subito: "mia madre mi ha chiamato Silvio in tempi non sospetti! ". E poi il sorriso e le battute a lezione, per far digerire a noi studenti una materia difficile e in alcuni momenti noiosa, ma doveva essere fatta! Mancherai a tutti! R.I.P. Condoglianze ai familiari
Francesco Cecconata :
Una persona distinta e un professore impeccabile, un esempio di professionalità per tutti gli studenti di ingegneria. Sentite condoglianze a tutti i familiari
Stefano Pescosolido:
A differenza di tanti altri professori e personaggi all’interno dell’Università, il Prof. Frank Marzano è sempre stato una persona a cui poter dire tutto apertamente, che ascoltava e che faceva di tutto per stare dalla parte degli studenti. È scontato dire che fosse un ottimo professore, competente e con la passione che metteva ad ogni lezione, meno scontato è dire che fosse una grande persona. Se un professore riesce a dimostrare tutto questo ai propri studenti, vuol dire che tutti noi non avremmo potuto incontrare un prof e una persona migliore. Le mie condoglianze a tutta la famiglia, vi siamo vicini. Ti avremo sempre nel cuore, Prof.
Francesco De Angelis:
Caro Frank, sei una persona fuori dall'ordinario, hai un qualcosa in più, unisci le tue sconfinate conoscenze scientifiche all'umiltà, alla bontà d'animo. Sei uno di noi, lo sei sempre stato e lo sarai ancora. I tuoi insegnamenti, le tue battute, i tuoi sorrisi, rimarranno impressi nel cuore e nella mente di tanti colleghi, amici e studenti, che, come me, hanno intrapreso il fantastico viaggio della fisica dell'atmosfera. Semplicemente grazie, mi piace pensarti ad osservare la tua atmosfera dallo spazio, come un satellite!
Andrea Petricca:
Io credo che lei, professore, abbia fornito a noi studenti non solo conoscenze tecniche (con estrema competenza e passione), ma un bellissimo modello di comportamento, con la sua umanità, gentilezza, cordialità, disponibilità, e con le sue grandi capacità comunicative. Grazie.
Pierfrancesco Maria Ingo:
Il Prof. Frank Marzano mi ha aiutato e guidato durante tutto il mio corso di laurea, italiano ed estero. Molti degli obiettivi che ho raggiunto, li ho raggiunti anche grazie alla sua guida e al suo aiuto. Grazie di tutto, Prof.
Peter Bauer:
Frank was one of the nicest colleagues I have ever met. His brilliance paired with his unlimited patience and ability to listen to others will always be in mind when I think of him. Frank embodied the new generation of international scientists who not only created a new, dynamic research environment but also a new sense of inclusiveness where young scientists could feel welcome.
Manuela Testoni :
Sono trascorsi un po' di anni ma il ricordo di Lei rimane vivo e nitido. La Sapienza ed il mondo della cultura perdono una persona preparata, gentile, umana ed elegante, una combinazione assai rara di questi tempi. Sono onorata di averla avuta come professore e come secondo relatore. Buon viaggio. Manuela
Simone Barionovi:
Conosciuto solamente per quell'unico credito di corso alla Magistrale, ha trasmesso a noi studenti molte più cose pratiche di altri corsi ben più grandi, e con una passione e dedizione veramente sbalorditive. Un sentito saluto ad un Professore con la P maiuscola.
Ivano Rossicone:
Professore di spessore, di enorme professionalità e sempre vicino ai suoi studenti per un consiglio e supporto. Trasmetteva serenità in qualsiasi momento con la sua pacatezza. In una lezione diceva ai suoi studenti diceva: "Non siate ingegneri, fate gli ingegneri con la vostra creatività e idee". Non dimenticherò mai i suoi insegnamenti e consigli.
Marta Stringhetta:
Ho avuto la fortuna di essere sua studente e di averla come relatore. Ricorderò la grande passione che riusciva a trasmettere, la lucidità con cui ci spingeva ad affrontare i problemi e soprattutto le sue grandi qualità umane. Sentite condoglianze alla famiglia.
Claudia Adamo :
Caro Frank, ci siamo conosciuti che ero una studentessa al Cnr da Alberto Mugnai… e quando parlavate all’inizio capivo pochissimo… sempre sono rimasta ammirata di come facevi bene e semplici cose difficili e faticose. In tanti anni di congressi interviste seminari sei stato sempre gentile, sempre!!! Che grande scienziato e che grande persona. Un abbraccio alla tua bellissima famiglia. Mancherai a tutto il mondo della fisica dell’atmosfera, ripeto, sempre!
Luca Rossi:
Ciao Frank, oltre alla tua impareggiabile competenza, professionalità, dinamismo, disponiblità, ho sempre apprezzato il tuo gentile, garbato umorismo. Il breve percorso fatto insieme mi ha dato molto, professionalmente ed umanamente. Lavorando con te al disegno e all'implementazione della rete radarmeteorologica nazionale e all'organizzazione di alcune delle scuole per la sua gestione ho imparato tantissime cose, me ne rendo veramente conto solo ora, parlando di te con alcuni dei tuoi amici, studenti, colleghi. Oggi applico questi insegnamenti in altri contesti (non solo radar) ed in altri continenti, e so che ne verrà fuori un buon lavoro di cui beneficieranno in molti, soprtattutto tra i più fragili. Te ne siamo tutti grati. Le tue battute per sdrammatizzare momenti intensi e anche molto delicati sul lavoro mi hanno trasmesso la capacità di andare comunque avanti anche in queste situazioni, con un sorriso, ma ammetto che alcune volte il mio è un poco finto. Nulla però mi aveva preparato a questa notizia, che proprio non riesco a metabolizzare. Un forte abbraccio alla tua famiglia, che non ho mai conosciuto ma di cui mi hai parlato con quel tuo delicato sorriso che tanto descrive la tua umanità. Un incoraggiamento ai tuoi colleghi e studenti perchè seguano le tue orme, professionali ma soprattutto umane. Buon viaggio.
Francesco Cassini:
Caro Prof. Marzano, sono sicuro che adesso starai riposando in pace in mezzo a quel cielo che hai passato ad osservare per così tanto tempo! Ma per me apprendere questa notizia è stato un dispiacere enorme: ho subito pensato a quanti ragazzi non avrebbero più potuto godere non solo delle conoscenze, ma della sua dolcezza e disponibilità. Dolcezza perché il Prof. era quello che si dice "un pezzo di pane": di solito verso i professori si nutre un certo "timore reverenziale", invece col Prof. era tutto diverso per il suo approccio aperto e semplice. Quando ho ripreso l'università, tra i 2 esami che mi mancavano c'era proprio Antenne e pensavo che frequentare le lezioni dopo così tanto tempo sarebbe stato un trauma. Invece anche grazie al suo approccio tranquillo la cosa è stata piuttosto piacevole. La sua professionalità, ma soprattutto la passione e la disponibilità che metteva sia a lezione che nei ricevimenti (talvolta anche dopo le 8) sono stati qualcosa che non dimenticherò mai. Grazie Prof. Marzano, se mi sono laureato lo devo anche a Lei! Che Dio ti abbia in gloria!
Viglialoro:
Riposa in pace prof in grado di instillare in noi il primo significato nel valore della parola ingegneria
Raffaele Terribile:
Addio caro amico... Sei stata una delle migliori persone che abbia mai conosciuto: gentile, intelligente, giusto ed umano... Già ai tempi dell'Università si capiva che avresti realizzato grandi progetti e che avresti lasciato un segno nel mondo ed in chi ti ha conosciuto. Credevo davvero che ci saremmo rivisti presto... Un abbraccio a te ed alla tua famiglia...
Stanislav Zvanovec:
I am as well very sad, we have lost great researcher and good friend :( For me Frank was advisor during my PhD research when I first time met him in HAP dedicated COST action almost 20 years ago, showing me how to derive very precise models for free space optical communication and influence of atmosphere and be very sceptical to any experimental result not corresponding to physical explanation (great lectures to my life I got from him). I have learned a lot from his approach! Frank was as well one of 3 profs to suggests me without hesitation even so young for full profesorship... I cannot believe he left us
Carlo Spista:
Il mio ricordo del Prof. Frank Marzano: Competenza, professionalità unite alla cortesia e disponibilità. Ciao Prof.
Emanuela Pichelli:
Caro Frank, come dicevi sempre Tu, le parole in questi casi sono mute. Attonita e incredula ancora a distanza di giorni. E credo sarà cosí per molto. Ti ho conosciuto da studentessa e porto il ricordo di quelle lavagne ordinate e precise delle tue lezioni, il tuo sorriso garbato per rassicurarmi all’esame, la tua risata contagiosa e le battute quando registrammo il voto. Passò poco da lí al tuo “ragazze ma diamoci del tu!”. L’inizio di una lunga collaborazione, che ha scoperto tutti i tuoi pregi professionali e umani, che vorrei anche solo vagamente saper imitare per essere una persona migliore. Di Te ricorderò la capacità di unire e di costruire, di cogliere in ognuno non i limiti, ma le potenzialità da mettere a frutto per il bene della squadra. Di Te ricorderò le battute sagaci; in ogni situazione, anche la più seria, sapevi rompere la tensione e mettere tutti a proprio agio. Ricorderò i tuoi motti colti in latino, gli acronimi enigmatici che concludevano immancabilmente le tue email. Ricorderò quando ci hai ospitato nel tuo dipartimento nel 2009 e ci prendevi in giro perché saltavamo dalla sedia a ogni vibrazione del pavimento: sapevi che un sorriso ci avrebbe ristorato più di qualunque altra cosa. Ricorderò la tua capacità di compredere la mia “testa calda” quando mi infervoravo, unita a quella di farmi cogliere i lati positivi delle cose. Ricorderò il tuo “tendermi la mano” in alcuni momenti di difficoltà, che mi è poi servito a portare nel cuore solo le cose belle della mia esperienza. Eri sempre tu a fare il primo passo, anche quando toccava a me, forse perché sapevi che un esempio vale più di mille parole o questioni di principio. Porto il rammarico di non aver colto sempre subito tutto quello che mi stavi insegnando, mentre semplicemente ti affidavi alla tua spontaneità umana e al tuo talento professionale. Spero, però, di metterlo a frutto anche solo a piccole dosi ogni giorno. Non ti abbiamo perso, perché tu sei in un angolo del cuore di chiunque ti abbia conosciuto. Grazie di tutto! Ciao Frank! FBVOTS ;-)
DAVIDE MAGRI’:
Un fulmine nel cielo sereno di queste giornate. Una di quelle notizie che ti lasciano senza parole. Una persona sempre disponibile, che durante una lezione riusciva ad alleggerirti con alcune riflessioni e frasi che ti aprivano la visione anche oltre la materia insegnata. Ciao prof buon giro ovunque tu starai
David Cappelletti:
caro Frank, sei una persona rara nello zoo accademico: il tuo modo gentile e sempre curioso e attento, unito alla evidente competenza ti conferisce una autorevolezza e capacità di aggregazione che ci mancheranno dolorosamente. E' stato un onore oltre che un piacere averti incontrato.
Alessandra Tassa:
Ho conosciuto Frank nel 1998 quando, da neolaureata, sono approdata al CNR e al meraviglioso mondo della fisica dell’atmosfera. Qualche anno dopo, fu il mio co-relatore per il dottorato. Frank e' stato senz'altro un tassello importante della mia formazione e della mia carriera. Era bello lavorare con lui: sempre pacato, paziente, logico. Una garanzia: ero sempre tranquilla quando c’era lui perche’ sapevo che ci sarebbe stata una soluzione per ogni problema. Frank era anche un entusiasta: gli piaceva ragionare e lo trasmetteva con quel suo modo di fare cosi pieno di serena energia. Riusciva a rendere il lavoro leggero, come una bella avventura. Aveva sempre una nuova idea da approfondire, un progetto da proporre, un luogo dove correre. “Un uomo in cOrriera”, mi correggeva ogni volta che vedendolo di corsa lo prendevo in giro definendolo “un uomo in cArriera”. Nonostante siano quasi vent’anni che non lavoravamo piu insieme, ricordo con sorprendente nitidezza certe sue battute e certe sue considerazioni. E’ che lui era uno che lasciava il segno, una sorta di aura di positivita’. Come ci riuscisse, come potesse essere sempre cosi’ “centrato” e cosi’ “giusto”, e’ forse il piu’ grande quesito che mi lascia. Oltre a un senso di vuoto. Perche’ non credo che ce ne siano tanti al mondo, di tipi come Frank Marzano. Frank: cerchero’ di ricordarti sempre con un sorriso, ma mi rimarra’ sempre l’amaro di aver mancato quel caffe’ sui gradini di San Pietro in Vincoli! Considero un privilegio l’averti conosciuto e aver fatto un pezzetto di strada insieme a te. Che la terra ti sia lieve.
Annamaria Gigliolo:
Sono sinceramente e profondamente addolorata per la prematura scomparsa del professor Marzano. Ricorderò sempre con grande piacere la sua umanità, preparazione e professionalità, nonché le sue preziose e interessantissime lezioni e il suo supporto che in tante occasioni mi ha aiutata a superare gli ostacoli. Mancherà certamente a tutti gli studenti che lo hanno conosciuto, me compresa: il corso di Ingegneria Elettronica non sarà più lo stesso senza di lui. Un grande e commosso abbraccio alla sua famiglia.
Giovanna Campogiani:
Il Prof. Frank Marzano è uno di quelli che ricordo con maggior affetto, per la sua lucidità e pacatezza, per le sue doti di insegnante e umane. La sua scomparsa è una terribile perdita per tutta la comunità scientifica e della Sapienza, oltre che per la sua famiglia a cui invio le mie più sincere condoglianze. Conservo ancora la tesina del corso di Antenne come un carissimo cimelio, grazie Frank.
Claudio Franzè:
Con il professor Marzano ho fatto l'esame di Antenne. Conosceva a fondo la materia e la sapeva insegnare in modo semplice e pacato. Il giorno dell'esame ero particolarmente nervoso, ma alla fine tutto si è svolto in un clima tranquillo e amichevole. Sapeva mettere le persone a proprio agio. Dopo anni l'ho incontrato quando era presidente del Consiglio di Area Didattica. Sempre gentile e disponibile, mi ha consigliato nel modo migliore. Sicuramente uno dei migliori docenti della facoltà. Avrò sempre un buon ricordo dei pochi momenti passati insieme. Ciao Prof, Riposa in Pace.
Federica Silvestri :
Grazie Prof. Per la sua umanità gentilezza
Flavio Fico:
"Cercate di diventare presto ingegneri, ma di non esserlo mai"
Francesco Di Flaviano:
3 corsi universitari e 2 tesi di laurea mi hanno permesso di apprezzare la professionalità e la competenza del Professor Marzano... Ma ciò che mi ha più colpito è stata soprattutto la sua umanità. Sempre cordiale, sempre gentile, sempre disponibile, senza far mai pesare agli altri la grandezza del suo genio. Non a caso lo volli fortemente come mio Relatore anche alla tesi magistrale, seppur l'argomento di tesi esulasse da quelli dei suoi corsi. Lui, come sempre, non ne fece un problema ma anzi scovò in questo un'opportunità. Il suo lascito scientifico è negli articoli, nei libri, nelle pubblicazioni e in tutti i lavori in cui ha lasciato il segno. Il suo lascito umano sopravviverà nei cuori di chi l'ha conosciuto, come testimoniano anche qui i tanti messaggi di cordoglio. Io personalmente lo ricorderò con quel sorriso che trasmetteva tranquillità e con una frase che mi ha segnato: "è più importante capire i propri limiti che conoscere le proprie potenzialità". Che la terra Le sia lieve, Professor Marzano
Davide Scipione:
Caro Professore, quante volte in questi anni dopo aver seguito i suoi corsi, dopo la laurea, l'ho ricordata: non solo per la sua didattica efficace, ma soprattutto per la passione che ha trasmesso e per la sua umanità! Ha sempre cercato di indicare una soluzione ai problemi degli studenti, e non di erigere muri ancor più alti di fronte a tali problemi. Ci ha insegnato anche ad essere fieri e orgogliosi del nostro essere ingegneri elettronici, e allo stesso tempo ad essere leggeri (non superficiali) e ironici al riguardo! Non dimenticherò mai una sua risposta email di sabato sera mentre ero al pub, lei in gara sulla sua mountain bike come sfondo del suo desktop, i suoi consigli su itinerari da fare in bicicletta, il consiglio di guardare Interstellar... Non dimenticherò mai il 20 marzo 2015, quando ci portò sulla terrazza del DIET ad osservare l'eclissi solare!! Qualcuno potrebbe pensare che interruppe la lezione, in realtà quella fu la migliore lezione che potesse farci in quel momento! Commosso, e onorato di averla conosciuta, grazie di tutto!!!
Michele Marconi:
Professore appassionato, persona colta, brillante, acuta. Una notizia che non avrei mai voluto ricevere, ma mi rimarrà il ricordo della statura della persona.
Mirko Lamantea:
Nel percorso universitario ho avuto il piacere e la fortuna di conoscere docenti eccezionali, ricercatori preparati e personalità di spessore. Frank, cui mi rivolgevo per nome nei continui scambi "epistolari", aveva tutte queste qualità abbinate ad un'umanità non comune. Ricordo con piacere l'ammirazione per quella capacità espositiva così coinvolgente, quel materiale didattico così ordinato e quella passione pacata ma evidente. Ha avuto un ruolo fondamentale nella mia formazione durante il percorso accademico, con le lezioni prima, la tesi di laurea magistrale poi ed infine la collaborazione continuata per diversi mesi dopo la laurea. È stato un onore aver potuto pubblicare alcuni articoli insieme ed aver imparato così tanto; non solo dal punto di vista scientifico, ma anche da quello umano. Grazie Professore per il segno che hai lasciato. Orgoglioso di averti conosciuto come docente, ringraziato come relatore e stimato come mentore. Quanto accaduto è una tragedia che rattrista nel profondo. Alla famiglia ed ai suoi cari, le mie più sentite e sincere condoglianze.
Valentina Colaiuda:
Il tempo scorre indifferente alla tua mancanza. Ed io domando: “Ma come, ma non sa chi ci ha lasciati?”. Si naviga a vista, caro Frank, ancora tra lo sgomento e il ricordo tiepido della tua voce, sonora e “narrativa”. E il dolore, la malinconia che vela di sconforto qualche sorriso appena accennato tra di noi, tuoi colleghi, che ricordiamo con immutato e immutabile affetto gli eventi che ti hanno reso così amabile ai nostri cuori. Così stimato alle nostre menti. Dai tuoi modi delicati scaturiva quella risata dirompente (che ora risuona periodicamente nella nostra testa), che ci incoraggiava da quando eravamo studenti alle prime armi, a quando, anni più tardi, avremmo intrapreso la nostra strada lavorativa e professionale. Tu che spendevi innumerevoli parole e ricche perifrasi nei tuoi discorsi, me ne dicesti soltanto quattro quando lasciai il Cetemps: “Grazie di tutto, Vale!”. Come quando si trascorre un giorno ben speso, un frammento di tempo che saprà dare alla luce ricordi di valore. Ora quei ricordi sono diventati tesori inestimabili. Grazie di tutto, Frank! Grazie per aver avuto una vita piena, tanto da poter riempire anche la nostra. È ora di andare soli per le nostre strade. Ma quando avremo scelte complesse da compiere, penseremo a cosa avresti fatto tu al nostro posto. E saremo sempre sicuri di fare la scelta giusta. Che la terra ti sia lieve, come lo eri tu. Un abbraccio sincero alla tua famiglia.
Anna Maria Siani:
Caro Frank, c' eravamo sentiti per il tuo compleanno e tu avevi commentato con la tua solita discrezione mista a humor "meglio non farlo sapere troppo in giro" ... e sei scomparso così all'improvviso...lasciandoci impreparati e sgomenti ... una grave perdita per tutta noi. Penso che in momenti come questi fare emergere i ricordi più belli possa alleviare un poco il dolore delle persone a noi care. Credevi fortemente nel lavoro di squadra, ammiravo la tua straordinaria capacità di amalgamare le persone, anche quelle con personalità diverse e le più spigolose, valorizzandone il ruolo senza mai prevaricare...La laurea magistrale in Atmospheric Science and Technology senza la tua regia difficilmente avrebbe visto la luce ..Abbiamo ripreso la celebrazione della Giornata Mondiale delle Meteorologia, che è diventata un appuntamento atteso dalla comunità scientifica del settore e non...i tuoi discorsi di apertura erano sempre così pieni di significato, mai un agglomerato di parole fumose...difficile non rimanere colpiti da quello tenuto in occasione della GMM 2022. Eri un uomo molto colto, sempre aperto ad esplorare nuovi filoni di ricerca. Avevi una capacità naturale di esprimere concetti difficili in modo semplice incantando chi ti ascoltava. Immagino che da dove sei ora, tu ci sorrida dicendo "the show must go on", e sono convinta, come tutti coloro che ti hanno conosciuto, che avresti potuto fare ancora tanto.
Giulia Panegrossi:
Ho conosciuto Frank nel 1994, quando collaborava con Alberto Mugnai, lui aveva da poco finito il Dottorato, e io mi affacciavo per la prima volta al mondo della meteorologia da satellite. Da subito mi colpirono i suoi modi gentili e garbati, il suo sorriso pacato, la sua eleganza nei modi e nelle parole, che lo hanno sempre contraddistinto. La sua indiscussa professionalità e preparazione, la sua dedizione totale alla formazione di studenti, dottorandi e giovani ricercatori, a 360 gradi, la sua instancabile curiosità e fiducia nella scienza e nella ricerca in Italia, il suo enorme contributo nel settore del telerilevamento e delle scienze dell'atmosfera, hanno fatto di lui un esempio unico di eccellenza italiana nel mondo. Mancherà a tutti. Mi stringo alla moglie Antonella, ai figli Lorenzo e Marianna, e a tutti i suoi colleghi, studenti e amici più cari in questo momento dolorosissimo.
Davide Ori:
Addio. Grazie di cuore per il privilegio di aver lavorato insieme
Sante Laviola:
Uomo e scienziato capace e rispettoso. I suoi consigli hanno contribuito ad aprire nuove prospettive alla mia formazione scientifica. Mi mancherà molto la sua arguta intelligente ironia!
Alessandro Falaschi:
Ricorderò per sempre il tuo splendido sorriso, luminoso ed empatico, quello dei migliori
Enrico Cagnucci:
Porgo le mie più sincere condoglianze ai familiari del professor Frank Silvio Marzano. Ho conosciuto il prof. Marzano nelle due sole occasioni, quando ho sostenuto con lui l’esame di antenne e nella preparazione per la tesi di laurea: non posso che essere fortemente riconoscente al suo prezioso aiuto didattico e alla sua costante disponibilità e cortesia mostratemi. Con affetto, Enrico Cagnucci.
Francesco Lucci:
Non solo un grande professore, ma soprattutto un grande insegnante. Riposi in pace prof.
Claudio Ciani:
Ho avuto l'occasione (non casuale: il caso non esiste né, tanto meno e più, la sua necessità) di collaborare con il prof. Frank S. Marzano, alcuni anni fa. Poi le nostre rispettive "strade" si sono separate ma siamo sempre rimasti in contatto via mail su questioni altre rispetto alle sue materie di studio. Gli parlavo e scrivevo sui "massimi sistemi", di politica e geopolitica, di intelligence e filosofia. Mi chiedeva dei miei prossimi articoli o libri. S'interessava ed io m'interessavo ai suoi studi ma in modo nient'affatto "accademico" quanto piuttosto "alternativo", se così si può dire (in particolare sui cosiddetti "cambiamenti climatici"). Mi colpì un giorno quando citò il grande filosofo Michel Foucault. Citò il testo più noto di Foucault, la "Microfisica del potere". Il 13 marzo 2021 alle ore 08:31 mi scriveva: "Nuovi traguardi, nuove scritture di articoli e/o libri, nuove letture? E se ci fosse un percorso che porta dalla Microfisica del potere a quella del dovere, dell'avere, dell'essere?". Ed è proprio la filosofia di Foucault (e Frank apprezzò poi molto, in particolare, "la nascita della biopolitica" che gli inviai il 18.03.2021, un testo attualissimo) - a mio avviso - che può fornirci una chiave di lettura per comprendere il carattere, la cifra umana, più che professionale, del prof. Marzano; questa chiave la troviamo nella nuova interpretazione che il filosofo francese diede al concetto di "potere". Frank intendeva il "potere", la "microfisica del potere", come essenzialmente esperibile attraverso la condivisione, la delega, la partecipazione, un insieme di reti (anche neurali come concetto, se volete), punti di rete in cui ciascuno ricopre la sua funzione corrispondente per così dire alla sua propria natura. In senso orizzontale, mai verticale/verticistico (come vorrebbe oggi la gente di Davos). Qui stava la sua forza e "singolarità", la sua grandezza umana che lo rendeva affatto diverso e direi distante anni luce da altro docente (vero e proprio fenotipo) cui una mattina feci notare, en passant, che il grande regista Monicelli si era suicidato gettandosi dal quinto piano del San Giovanni - ne ebbi come pronta replica la seguente: "ma a noi cosa importa/interessa?". Frank non l'avrebbe mai detto. Apertura, condivisione, comprensione dell'altrui esistenza, curiosità intellettuale. Ho letto che Frank è deceduto per un malore mentre era in bici a Roma. Quanti strani "malori" di questi tempi, quante strane morti improvvise! Forse non del tutto casuali (il caso non esiste né, tanto meno e più, la sua necessità). Vorrei che a Frank fosse dedicata un'Aula (non la 33) nel complesso "ingegneristico" di San Pietro in Vincoli come spesso è stato fatto per altre personalità del mondo della ricerca scientifica qui in Sapienza. Sono certo che il Direttore di Dipartimento e il Preside di Facoltà possano acconsentire inoltrando questa richiesta alla nostra Magnifica Rettrice. Grazie per tutto Frank. Ciao Frank, mi mancherai.
Valerio Poggiali:
Indubbiamente uno dei migliori professori che abbia mai incontrato: preciso ed appassionato. Sara' per me sempre un esempio. Grazie Professore, riposa in pace.
Nico Cimini:
E’ difficile, forse impossibile, essere brevi nel tessere le lodi di Frank. Da appena appresa la notizia, una frase rimbomba nella mia mente: “se ne vanno sempre i migliori”. E’ una frase che Frank non avrebbe accettato, essendo priva di ogni fondamento statistico. Ma è questo un caso in cui tale frase è dannatamente vera. Frank eccelleva. Eccelleva nel suo lavoro di ricercatore, eccelleva come educatore. Eccellentemente dirigeva un Centro di Eccellenza. Frank eccelleva anche per le sue doti umane, per la sua vitalità, e perfino nel lato sportivo. Voglio ricordarlo nei momenti più spensierati della nostra quasi trentennale collaborazione, ormai divenuta solida amicizia: Frank è stato l’iniziatore delle giornate di team-building del CETEMPS, che organizzava (e mai mancava) sulle spiagge dell'adriatico abruzzese. Pur essendo il decano, Frank eccelleva in tutte le attività. Eccelleva nel beach tennis, ma anche nel biliardino. Un po’ meno nel tressette… A lui, così colto e raffinato, mancavano le basi da bar di periferia, ma era avido di imparare anche quelle. In tutte queste attività Frank metteva una grinta e una tigna invidiabili, ma sempre dominate da puro divertimento ludico. Forse è questo il più grande insegnamento di Frank: quell'approccio gentile ma grintoso, curioso ma non invadente, avido ma al tempo stesso ludico. Lo porterò sempre con me, pur sapendo di non esserne all’altezza. Mi mancherà immensamente. Ciao Frank, grazie di tutto, grazie di cuore.
Paolo Cicolin:
Sono estremamente addolorato per la scomparsa improvvisa del prof. F.S.Marzano. Ho avuto modo di conoscere il professore come dottorando e come suo allievo. Persona sensibile, gentilissima, straordinariamente disponibile, acuto, intelligente e di profonda umanità. E' una grande perdita. Mi stingo fortemente al dolore della famiglia e in particolare ai figli del professore che ho avuto modo di conoscere. Il mio desiderio è di mantenere vivo il suo ricordo e la sua opera scientifica è per me un esempio costantemente illuminante. Grazie professore, è stato un privilegio ed un onore poter ricevere un insegnamento sapiente e colto.
Jothiram Vivekanandan, NCAR, Boulder, CO, USA:
I am deeply saddened to note Frank Marzano's untimely passing away. I have known Frank since the late 1980s. When he was at FSU, he wrote a detailed and helpful review of my journal of Applied Meteorology manuscript. He is a sincere, hardworking, and down-to-earth person. He was one of the referees for my EGU medal. I talked to Frank at the IEEE Radar conference in Italy in June 2020. He was the session chair. It was a virtual conference due to the COVID. I offer my thoughts and condolences to Marzano's family on behalf of many of my professional colleagues. I sincerely pray for all our well-being. Regards, Vivek.
Mauro Olivieri:
Ciao Frank. Credo che l'ultima volta che ci siamo visti di persona, pochi giorni prima del tuo addio, sia stato in aula 6 quando cercavamo di far funzionare la lavagna elettronica. Eri una delle persone migliori con cui ragionare seriamente o ironicamente di universita' e didattica, che mi onoro e sono contento di aver conosciuto per tanti anni della nostra vita.
Alessandro Manoni:
Non ho avuto a che fare con il Prof. Marzano per molto tempo, l'ho incontrato solo per un colloquio e durante un corso di antenne. Credo, tuttavia, che lui abbia giocato un ruolo fondamentale nel mio percorso universitario. Dopo una triennale a Tor Vergata che non mi ha lasciato niente, ho deciso di passare alla Sapienza quando i corsi di magistrale erano già iniziati da sei mesi. Ero abbastanza scoraggiato verso gli studi in generale, ma decisi comunque di provare a parlare col direttore di dipartimento dell'epoca, che era appunto lui. Dopo avermi ricevuto (a tempo zero dalla mia richiesta, tra l'altro), mi ha chiesto cos'è che non era andato durante la triennale. Mi ricordo come parlare con lui mi abbia enormemente rassicurato, e ridato un po' di speranza proprio quando ne avevo bisogno. Decisi quindi di iscrivermi alla Sapienza. A distanza di anni, e dopo una magistrale che ricordo esclusivamente con piacere, sono ora all'ultimo anno di dottorato. Penso che una parte di questo, e di come sia cambiato il mio modo di vedere l'università, sia merito del Professor Marzano e delle sue parole. Parole che raramente ho sentito usare in modo così efficace (soprattutto da un Professore), e per le quali avrà sempre la mia gratitudine. Arrivederci Professore, e grazie.
Nicola Argenti:
Frank, la questione qui è stata il perdere un amico, prima di tutto il resto. Inutile elencare quanto altri fanno e sapranno fare molto meglio di me. Sul lavoro ne abbiamo passate tante - ma proprio tante - e questo ha generato prima stima, poi affetto e, voglio azzardare, poi amicizia. Anche fuori da qui. Amavi la poesia, portavi l'estro in te, sommesso e discreto così come lo eri tu. Io conosco poche cose ma di endecasillabi e esametri ne mastico abbastanza. Eppure, banalmente, ricorrerò anche in questo caso a chi davvero conosce il lunguaggio, le parole e l'esperienza umana: -- [...] Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace. La morte non è niente, di Henry Scott Holland Io non ci credo che "sia niente" ma spesso il conforto sceglie e percorre strade del tutto inaspettate. Qui non va tutto bene ma sapere che "sei proprio dietro l'angolo" mi rasserena, almeno per qualche minuto. Ciao Frank. Nicola
Laura Bianco:
Caro Frank, e' stato un onore incontrarti sul mio cammino. Sei una persona fuori dal comune, elegante, dotta, educata e positiva. Impossibile non pensare tutto il meglio di te. Tutte queste testimonianze lo dimostrano. Hai lasciato il segno in molti. Sarai il "buon esempio" da seguire... certo che pero' "you set the bar a little too high".
Alessandro Galli:
Così arduo trovare parole adeguate per provare a esprimere le fortissime emozioni di una perdita tanto dolorosa quanto del tutto inaspettata. Anni e anni passati come vicini di stanza, una stima assoluta, la simpatia immediata, condivisione di gioie e sofferenze varie, incontrandosi in corridoio, sempre pronti a sdrammatizzare qualsiasi ‘insidia accademica’ con una battuta ironica e un sorriso luminoso… E ora rimangono i piccoli ma indelebili ricordi… Certo, alcuni momenti di collaborazione scientifica, sempre piacevoli, divertenti e intellettualmente stimolanti… Ma ancor più vividi gli eventi non istituzionali… Ecco riemergere allora dal profondo della memoria una partita di calcetto dipartimentale, più di trent’anni fa: sfida tra il 4° piano degli ‘elettronici’ e il 3° piano degli ‘elettromagnetici’ (io in porta, e poi il nostro ‘roccioso’ tecnico Fascetti, il collega Toscano ora a RomaTre, il prof. Lampariello ‘in regia’ e Frank che svariava sul fronte di attacco)… Finì 4-1 per il 3° piano, e Frank, incontenibile, segnò 3 gol, sì, lo ricordo ancora… E poi, incontrarsi inaspettatamente una volta al Globe Theatre per svelarci anche appassionati shakespeariani… Non avrei scritto nulla oggi probabilmente, sarei rimasto ancora bloccato… Ma, forse interpreti inconsapevoli di una più ampia regia teatrale che ci sfugge, ieri sera eccomi un po’ casualmente ad assistere a una versione scenica de “Il filo di mezzogiorno” di Goliarda Sapienza… Come trattenere la commozione sulle parole del monologo finale, che sembrano da te dettate per una nostra qualche consolazione? “E se camminando nel bosco sconosciuto della vita avrò voglia di correre e morrò, schiantato da una corsa felice nel sole controvento, se morirò fulminato dal fulmine della gioia, soffocato da un abbraccio troppo forte... io vi chiedo solo questo: non cercate di spiegarvi la mia morte, non la sezionate, non la catalogate per vostra tranquillità, per paura della vostra morte, ma al massimo pensate, non lo dite forte – la parola tradisce, non lo dite forte – ma pensate dentro di voi: è morto perché ha vissuto.” Evidentemente c’eri anche tu accanto ieri, e ci sarai sempre, carissimo Frank.
Paolo Di Girolamo:
Caro Frank, è tutto così incredibile, devastante ed incredibile. Quello che ti è accaduto mi porta a pensare a quanto sia ingiustamente caduca e fugace la vita. Non ci hai dato nessun preavviso, non ci hai dato il tempo di prepararci ... sono passate settimane, ma è come se il tempo si fosse fermato … per quanti di noi ti consideravano un punto di riferimento.
Stefano Pisa:
Ciao Frank, Non dimenticherò mai le lunghe chiacchierate fatte a discutere dei problemi e delle aspettative del nostro corso di Laurea. Animati dalla volontà di migliorare le cose sempre nell’ottica degli studenti. E poi le ore passate a discutere dei piani di studio e dei suggerimenti da dare agli studenti. Abbiamo visto insieme centinaia di piani di studio e mai una volta ci siamo trovati in disaccordo. La stanza tua e prima del prof d’Auria con le finestre aperte sui tetti di Roma. Poi qualche volta ci vedevamo in metro e i discorsi continuavano come se non si fossero mai interrotti...
Paola Faggian:
Caro Frank è passato quasi un mese e ancora non riesco a credere a quello che è ti è successo. Difficile è esprimere quello che provo e non potrei capire l'autenticità delle parole che sono state scritte per te se non ti avessi conosciuto. Oltre ad essere uno scienziato di riferimento, hai mostrato avere delle grandi qualità umane. La tua eleganza, il tuo garbo ti rendevano speciale. Vivrai sempre nel mio ricordo. Mi sento fortunata averti incontrato.
Gianluca Palermo:
Il sorriso, la gentilezza, la grande disponibilità. Erano queste le doti, non comuni, che all'inizio più mi colpirono di te, Frank. Poi ebbi modo di conoscere anche le tante altre tue qualità, sia umane che professionali. Riuscivi a stimolare e a motivare dando una visione positiva e costruttiva delle cose, spesso facendo ricorso anche alla saggezza dei proverbi. "Gutta cavat lapidem" commentavi a chiusura di una considerazione sulle difficoltà o sugli ostacoli che a volte si manifestano. "Chi semina, raccoglie" era il tuo modo di far capire che l'impegno non è mai vano, e presto o tardi verrà premiato. E credo che tu abbia seminato tanto, forse molte volte senza neanche esserne consapevole. Sono sicuro che l'esempio che ci hai dato è, e sarà, fonte di ispirazione per molti di noi che hanno avuto la fortuna di conoscerti. E spero che il ricordo di tanti insegnamenti, unito a quello di tanti momenti di serenità ed allegria vissuti insieme a te, ci aiuti anche a rendere più sereno il tuo ricordo, in questo momento così difficile. Ci mancherai tanto. Ciao Frank.
Mario Montopoli:
Caro Frank, ho avuto la fortuna di incontrarti per la prima volta nella “casetta solare” (mai appellativo più adatto per te), nel 2003 quando eri ricercatore all’università Dell’Aquila. Io ero uno studente, neanche troppo brillante, e ti chiesi la tesi attratto dalla tua chiarezza e sicurezza. Da li iniziò un percorso che è durato quasi 20 anni che mi ha cambiato la vita. Chissà dove sarei ora se non ti avessi incontrato. Mi hai insegnato molto Frank, ma al di là del sapere, mi hai trasmesso un modo di stare al mondo e che poterò sempre con me. Sei stato un maestro esemplare. Ricordo, da neolaureato, le tue telefonate interminabili per parlare dell’articolo di turno, tu eri sempre rigorosamente in movimento perché non amavi perder tempo. Una volta la conversazione, forse per via delle numerose gallerie che stavi attraversando, si interruppe una decina di volte ma tu insistetti nel richiamare fino al termine dei concetti di cui si stava discutendo. Oppure, ricordo quando eri di ritorno da una vacanza, e con tuoi figli Marianna e Lorenzo al seguito, ti fermasti all’università per ricevermi. I tuoi figli erano ancora piccoli e giocavano a palla nel tuo studio mentre tu indirizzavi sapientemente il mio lavoro. Eri instancabile Frank. Riuscivi ad aggiornarti leggendo lavori scientifici nella metro (dicevi che tutto sommato nella metro si riusciva a leggere bene), le email alle 3 di notte (su cui si scatenava qualche battuta la mattina dopo), la scrittura dei lavori in aereo fino a pochi metri dal suolo tanto che gli assistenti di volo ti rimproveravano in continuazione. Alle presentazioni per le conferenze invece ti dedicavi solitamente la sera prima del talk con stupore dei presenti. Eri stimato dai più ma non da tutti. Ricordo situazioni in cui tu ricevetti attacchi pesanti, al limite dell’offesa personale, ma a te piaceva giocare di fioretto e di acume e riuscivi sempre a difendere le tue idee in modo brillante, lasciando i tuoi detrattori spiazzati. Alla fine pure loro finivano per ammirarti. Eri un rivoluzionario e ti piacevano le sfide. Un giorno mi rivelasti un piccolo segreto che avevi carpito da un collega americano. “se ci sono più di 5 persone al mondo che lavorano su un argomento, allora è il momento di cambiare argomento”. Hai dato vita a diversi filoni di ricerca di nicchia ma estremamente innovativi, non trascurando mai gli argomenti più avventurosi (un colpo al cerchio e uno alla botte, ripetevi spesso) o quelli audaci. Sei stato per me un maestro prima, un collega poi e un amico come pochi. Mi piacevano molto le tue condivisioni selettive (così le chiamavi) di cui io mi nutrivo con piacere per imparare sempre di più da te. Ricordo, tra le altre, le uscite con i pattini sul lungomare di Pescara. Pure in quello, insieme ai tuoi figli, non ti tiravi indietro e, a ben ricordare, ti mantenevi sempre in equilibrio, come in una metafora della tua intensa vita. Mi piacerebbe se un giorno, uno dei miei figli, incuriosito dalla visione di una nostra foto insieme mi chiedesse di raccontargli di te. Darei sfogo a tutti i miei ricordi per trasmettergli un pò di te. Frank, ti poterò sempre con me, nei miei pensieri, nel mio cuore.
Maria-Gabriella Di Benedetto:
Ho letto che Frank ci aveva lasciati mentre ero in missione negli Stati Uniti, dove sono tutt’ora. Sono rimasta attonita, come se quanto leggessi fosse irreale, e ancora non riesco a rassegnarmi alla drammatica evidenza che Frank non è più tra noi. So bene che, quando sarò tornata in Dipartimento, l’assenza di Frank diventerà terribilmente tangibile; la perdita di un collega per il quale ho avuto profonda stima e totale fiducia, sempre all’ascolto, intelligente e brillante, infaticabile nei suoi impegni accademici, e al quale sarò per sempre grata per l’aiuto e la collaborazione che mi ha sempre dimostrato in ogni possibile occasione. Scrivo queste poche parole di cordoglio con una grande tristezza nel cuore di non rivedere più Frank. Porgo alla famiglia di Frank, a sua moglie e ai suoi figli, le mie più sentite condoglianze.
Sabrina Gentile:
Caro Frank, è passato poco più di un mese dalla tua improvvisa scomparsa e la tua mancanza è sempre più prepotente. La tua presenza era un porto sicuro per noi, un punto di riferimento per qualsiasi consiglio personale e scientifico, una persona su cui poter contare. E' bello ricordare il tuo sorriso coinvolgente, il tuo sguardo complice, la tuo voce calda e avvolgente, e i tuoi modi sempre così affabili e composti. Riuscivi a trovare sempre le parole giuste anche nei momenti più difficili ed ora in tanti stiamo cercando di trovarle per te ma è veramente complicato. In questo mese in momenti in cui la pazienza vacillava mi sono trovata a pensare "Come si sarebbe comportato Frank? che cosa avrebbe detto?" allora ho respirato ed ho cercato di trovare il lato positivo della situazione e ho pensato a come poterla migliorare, perché questo è il più grande insegnamento che ci hai lasciato, con il tuo esempio e con il tuo "modus operandi" hai segnato una traccia indelebile in ogni persona che ti ha incontrato, anche solo per qualche minuto. Grazie di tutto Frank, spero che riusciremo a portare avanti le tue innumerevoli iniziative e le tue idee sempre pregevoli e lungimiranti. Ad maiora semper!
Luigi Ridolfi:
Ho interrotto gli studi per qualche anno, e il Prof. Marzano fu la persona che contattai per primo per ottenere consigli al fine di riprendere il percorso di studi interrotto per cercare di portare a termine gli ultimi esami rimasti . Per chi lo ha conosciuto, è indimenticabile la sua straordinaria gentilezza d'animo, la sua generosità, pazienza e la sua sempre pronta disponibilità a fornire consigli ed aiutare chiunque gli chiedeva un aiuto. Tra gli esami rimanenti, avrei dovuto dare tra non molto proprio l'esame di Antenne con il Prof. e aver appreso tale tragica notizia è stato davvero un colpo molto duro . Grazie Prof. per la sua preziosa disponibilità e tutto l'aiuto che ci ha offerto. Sentite condoglianze alla famiglia.
Serena Monacciari:
Ricordo con profondo rispetto e ammirazione il Professor Marzano, relatore di entrambe le mie tesi di laurea. Le mie email esordivano con "Gentile Professor Marzano..", le Sue risposte con "Cara Serena...". Sempre serio e professionale, ma allo stesso tempo accogliente e rispettoso, qualunque fosse il quesito che Gli ponevi, riusciva sempre a trovare una soluzione, uno spazio per poterne parlare nonostante i suoi numerosissimi impegni. Non so esprimere a parole la profonda stima che nutrivo e nutro per Lui. Scienziato per passione, una mente illustre in un uomo ineccepibile. Alla Sua Famiglia giungano le più sentite e sincere condoglianze.